Il bilancio di fine anno dello startupper
Il 2023 sta per volgere al termine ed ogni imprenditore sa che è il momento di tirare le somme e valutare i passi da intraprendere nel futuro, come modificare quello che non va e valorizzare quanto, invece, funziona.
Sicuramente lo startupper durante l’anno scatta delle istantanee della propria idea o attività per tenere traccia dei progressi e per costruire un cammino percorribile, ma dicembre è il momento di raccogliere i dati in modo più accurato e di analizzarli nel dettaglio.
In questo articolo parleremo dunque delle valutazioni da fare alla luce del nuovo anno, sia per gli startupper di un’idea innovativa che non hanno ancora lanciato il loro progetto sul mercato, sia per gli startupper di un’idea innovativa che hanno già un’azienda avviata.
Startupper che ancora devono lanciare il loro prodotto o servizio sul mercato.
Se uno startupper non ha ancora lanciato l’idea e si trova alla fine dell’anno, il bilancio potrebbe essere abbastanza limitato ma comunque utile per pianificare i prossimi passi. In questa fase, il focus principale sarà sulla preparazione e sulle spese iniziali. Ecco cosa potrebbe includere il bilancio:
Investimenti iniziali: tutti gli investimenti iniziali fatti nell’idea imprenditoriale. Questi potrebbero includere spese per la ricerca e lo sviluppo, la registrazione del marchio, consulenze legali e altre spese di avvio.
Spese di ricerca e sviluppo: verificare le spese, valutare a che progressi hanno portato, se si sono raggiunti gli obiettivi che si erano prefissati.
Spese legali: se sono stati impegnati professionisti legali per la consulenza sulla proprietà intellettuale, la struttura legale dell’azienda o altre questioni, registra queste spese.
Marketing e pubblicità preliminari: se sono stati effettuati investimenti preliminari in marketing e pubblicità per creare consapevolezza prima del lancio è opportuno verificare il ROI dell’investimento, per capire se proseguire o modificare qualche spesa in futuro. Costi operativi preliminari: includere tutte le spese operative che potrebbero essere state necessarie prima del lancio effettivo, come l’acquisto di attrezzature, l’affitto di spazi di lavoro o l’acquisto di software.
Previsione delle spese future: stimare le spese future previste per il periodo successivo al lancio. Ciò potrebbe includere costi operativi regolari, ulteriori spese di marketing e pubblicità, e qualsiasi altra spesa necessaria per far crescere l’idea.
Entrate anticipate (se applicabile): se ci sono state entrate, ad esempio da investitori iniziali, registra queste entrate nel bilancio.
Risorse finanziarie disponibili: valuta la liquidità e le risorse finanziarie disponibili per garantire che ci sia abbastanza capitale per supportare l’idea attraverso la fase di lancio e oltre.
In questa fase, è importante essere realisti e riflettere sulle prospettive future. Il bilancio potrebbe anche includere una breve descrizione delle prossime fasi, con particolare attenzione alla strategia di lancio e ai piani per attirare investimenti o clienti una volta che l’idea sarà lanciata. È bene avere una timeline dettagliata e scandita, affinché tutto sia sotto controllo e tutte le persone che collaborano a sviluppare l’idea siano allineate. Oltre al bilancio economico, è anche opportuno valutare l’etica e il rendimento delle persone e dei professionisti che gravitano intorno alla startup, per decidere se continuare le collaborazioni o meno, e come valorizzare i vari elementi.
Startupper che hanno già lanciato il loro prodotto o servizio sul mercato.
Se uno startupper ha già lanciato la sua azienda e vuole compilare un bilancio di fine anno, il documento sarà più dettagliato rispetto al caso di uno startupper che sta ancora sviluppando l’idea. Ecco gli elementi chiave che potrebbero essere inclusi nel bilancio di fine anno di uno startupper con un’azienda già operativa:
Ricavi: tutte le entrate generate dall’azienda durante l’anno. Questo potrebbe includere le vendite di prodotti o servizi, entrate da partnership, investimenti, ecc. Costi operativi: tutte le spese operative sostenute durante l’anno. Questi potrebbero includere costi di produzione, marketing, vendite, affitto, salari e benefit dei dipendenti, forniture, servizi professionali, tasse, e altre spese correlate all’attività quotidiana.
Margine lordo e margine netto: il margine lordo (differenza tra ricavi e costi di produzione) e il margine netto (differenza tra ricavi e tutti i costi operativi). Questi indicatori sono cruciali per valutare la redditività dell’azienda.
Investimenti e finanziamenti: tutti gli investimenti ricevuti durante l’anno, sia sotto forma di finanziamenti da investitori o prestiti. Vanno inclusi anche eventuali investimenti effettuati dall’azienda.
Flusso di cassa: analizzare il flusso di cassa netto per comprendere come l’azienda ha gestito la liquidità nel corso dell’anno. Questo è particolarmente importante per garantire che ci sia abbastanza liquidità per coprire le spese correnti e affrontare eventuali emergenze.
Attivo, passivo e patrimonio netto: presentare il bilancio patrimoniale che mostra l’attivo (beni e risorse dell’azienda), il passivo (debiti e obbligazioni), e il patrimonio netto (la differenza tra attivo e passivo).
Ammortamenti e svalutazioni: registrare eventuali ammortamenti o svalutazioni di asset, se applicabile.
Proiezioni per l’anno successivo: fornire una breve analisi delle prospettive per l’anno successivo, includendo obiettivi finanziari, piani di crescita e strategie per affrontare eventuali sfide.
Il bilancio di fine anno è uno strumento chiave per valutare la salute finanziaria dell’azienda, prendere decisioni strategiche e comunicare con investitori e altre parti interessate. È assolutamente importante ricordare però, che entro i primi 5 anni dalla costituzione della società la startup innovativa è in una fase particolare, in cui l’obiettivo è di investire tempo e risorse per avviare l’azienda e farla decollare. Molto spesso non ci sono entrate o quasi e quindi il bilancio finale è in negativo. Lo startupper non deve lasciarsi prendere dallo sconforto, in tal caso, ma sapere che è una cosa comune per chi avvia l’attività durante i primi 5 anni. Oltre alle valutazioni economiche, alle proiezioni e strategie è essenziale, anche per chi è già sul mercato, lavorare sul capitale umano, valutare i propri collaboratori e consulenti affinché il team sia allineato e corra all’unisono verso gli obiettivi prefissi.